Home

Territorio

  • Comuni interessati: Ledro, Storo, Bondone, Riva del Garda, Tenno
  • Ettari di superficie totale: 30.740
  • Abitanti: 29.103
  • Ettari di aree protette: 7371
  • Parole d'ordine: diversità, naturalità, rarità

Diverse sono le caratteristiche che fanno del territorio della Rete di Riserve delle Alpi Ledrensi, un'angolo di trentino privilegiato dal punto di vista naturalistico e culturale.

La posizione. La Rete di Riserve delle Alpi Ledrensi si estende dalle sponde più settentrionali del Lago di Garda e del Lago d'Idro al Lago di Tenno ed è situata fra due aree naturalisticamente molto importanti: il Parco dell'Adamello Brenta a nord e quello dell'Alto Garda Bresciano a sud. La sua posizione intermedia fra i due parchi e le numerose aree protette comprese all'interno dei suoi confini, permette a un gran numero di animali, come ungulati e grandi carnivori, di spostarsi in sicurezza nel territorio alpino. Parchi e Rete di Riserve insieme costituiscono un vero e proprio corridoio ecologico, una garanzia di protezione fra nord e sud anche per gli uccelli. Collocandosi lungo la rotta italo-ispanica, seguita dagli uccelli migratori che in autunno attraversano le Alpi, la Rete di Riserve rappresenta una tappa fondamentale del loro estenuante viaggio verso sud. A Bocca di Caset, all'Alpo di Bondone, alla Bocca Trat e a Saval nella stagione giusta è possibile, osservare il passaggio di specie di uccelli molto particolari.

La varietà. Dai 95 m di quota delle sponde del Lago di Garda ai 2254 del Monte Cadria, la cima più alta delle alpi Ledrensi, il territorio della Rete di Riserve è caratterizzato da una grande varietà di climi e microclimi. Ecosistemi e ambienti diversi in grado di soddisfare le esigenze di numerose e particolari specie animali e vegetali. Zone umide, brughiere e praterie alpine, mughete e distese di rododendri, ampie superfici forestate: una grande diversità naturale e una scarsa urbanizzazione del territorio si traducono nell'elevato grado di wilderness e nella grande varietà di paesaggi che rendono questo territorio unico.

La rarità. Per appassionati esperti e per amatori curiosi, il territorio compreso nella Rete di Riserve è una meta ambita, dal punto di vista botanico. Qui si concentra infatti, il maggior numero di piante endemiche, non solo a livello provinciale ma dell'intera catena alpina. Fra le più note fioriture è possibile ammirare su terreni calcarei, quella della rara Orchidea di Spitzel (maggio-luglio), o della Silene di Elisabetta, oggi a rischio sul territorio a causa della sua bellezza, tentazione per troppi raccoglitori, o ancora la discreta Viola di Duby (maggio-luglio), il candido Ranuncolo bilobo dei pascoli sassosi (giugno-luglio) o la Telekia speciosissima detta Erba splendida (giugno-luglio).

La storia. Iniziò 10.000 anni fa qui, quel rapporto di conoscenza e scambio fra uomo e territorio, che dura e si arricchisce ancora oggi. Gruppi di cacciatori-raccoglitori mesolitici si spostavano stagionalmente fra le cime e i fondovalle imparando i diversi ritmi e le numerose risorse di questa terra. Il sito palafitticolo della Valle di Ledro, insieme agli altri siti archeologici presenti sul territorio contribuiscono a ricostruire l'evoluzione di questo importante rapporto che nei secoli ha modellato il paesaggio di questo territorio. Caccia e raccolta infatti, con il tempo si trasformarono in agricoltura e allevamento, attività ancora oggi alla base dell'economia e della fisionomia di queste valli.

Condividi su