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Veleni invisibili in salotto: le piante da interno che devi avere per depurare l’ambiente subito

Un angolo verde ben curatoUn angolo verde ben curato migliora l’aria e il benessere generale di chi vive in casa - reteriservealpiledrensi

Un piccolo angolo verde può trasformare l’aria di casa: ecco le specie più efficaci e perché funzionano davvero.

Di solito non ce n’è accorgiamo ma l’aria all’interno delle case non è salutare, almeno non è scontato che lo sia. Finestre chiuse per gran parte dell’anno, arredi sintetici, detergenti, vernici e apparecchi elettronici rilasciano sostanze che, nel tempo, possono accumularsi negli ambienti chiusi. Sono elementi spesso impercettibili, ma che incidono sulla salubrità degli spazi in cui trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate.

Negli ultimi anni l’attenzione verso i cosiddetti “inquinanti indoor” è cresciuta, grazie anche agli studi che evidenziano la presenza di composti chimici come benzene, formaldeide o tricloroetilene soprattutto in stanze apparentemente pulite e ben tenute. Non si tratta di allarmi, ma di naturali conseguenze dell’utilizzo quotidiano di prodotti comuni. Il punto è capire come ridurre l’esposizione in modo semplice, economico e sostenibile.

Una risposta arriva direttamente dal mondo vegetale. Introdurre alcune piante selezionate non solo migliora l’aspetto degli ambienti, ma favorisce un processo naturale di filtrazione dell’aria. Foglie e radici, infatti, assorbono parte delle sostanze presenti nell’atmosfera domestica e contribuiscono a ristabilire un equilibrio più sano, anche per chi vive in spazi poco areati.

Le piante che fanno la differenza

Tra le specie più efficaci spicca il Ficus elastica, apprezzato per la robustezza e la capacità di adattarsi alla luce ridotta. È particolarmente utile per contrastare la presenza di formaldeide, sostanza che può disperdersi dai mobili in legno trattato o da alcuni rivestimenti.
La Dracaena, nota per le foglie allungate e coriacee, riesce a ridurre composti come tricloroetilene e si presta agli interni perché richiede poche attenzioni. Anche un esemplare collocato in un’area non particolarmente luminosa può purificare l’ambiente in modo continuativo.
L’edera inglese, oltre a svilupparsi con grande facilità, assorbe alcuni inquinanti comuni. Va però posta con cautela nelle case in cui vivono animali domestici, perché le foglie risultano tossiche se ingerite. Più versatile e alla portata di tutti è invece il Pothos, una delle piante preferite da chi non ha esperienza: resiste all’aria secca, alla scarsa luminosità e mantiene un buon potere filtrante.

Le piante d’appartamento possono ridurre gli inquinanti

Le piante d’appartamento possono ridurre gli inquinanti più comuni presenti nelle abitazioni – reteriservealpiledrensi

Tra le piante d’interno più scenografiche c’è la palma areca, che aiuta a ridurre benzene e formaldeide, mentre le felci, ricche di storia evolutiva, sono valide nella cattura di composti come xilene e toluene. Richiedono però ambienti umidi e irrigazioni frequenti, aspetti da considerare prima dell’acquisto.
Un ruolo spesso sottovalutato spetta al giglio della pace, in grado di assorbire più sostanze rispetto ad altre specie. Lavora bene in zone luminose ma non esposte al sole diretto. La pianta ragno, invece, è un vero “generatore d’aria pulita”: un singolo esemplare può migliorare notevolmente la qualità dell’aria in una stanza di medie dimensioni.

Chi cerca una pianta resistente a quasi tutto può orientarsi verso la Sansevieria, nota per la capacità di tollerare irrigazioni saltuarie e ambienti poco luminosi. È efficace contro benzene e formaldeide, anche se cresce più lentamente rispetto ad altre piante tropicali. Infine il Ficus benjamina, elegante ma più esigente, contribuisce a diminuire la concentrazione di alcune sostanze volatili se mantenuto con cura costante e in buona luminosità.

Perché funzionano davvero? Il loro effetto purificante è legato soprattutto alla fotosintesi e allo scambio di gas che avviene attraverso minuscole aperture presenti sulle foglie. Il processo permette di catturare parte dei composti presenti nell’aria interna e di rilasciare ossigeno, contribuendo così a una percezione di maggiore freschezza negli ambienti. Alcune specie trattengono anche particelle sospese e vapori organici volatili, elementi che derivano spesso da colle, pitture e solventi.

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