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Ti bastano 56 anni di età e 20 di contributi per andare in pensione (anche ora): la nuova legge

Ti bastano 56 anni di età e 20 di contributi per andare in pensioneLe novità da conoscere - reteriservealpiledrensi.tn.it

Gli operatori esperti possono guidare il lavoratore passo dopo passo, assicurando che tutte le pratiche siano svolte nei tempi previsti.

Le pensioni anticipate rappresentano oggi una delle principali tematiche nel dibattito previdenziale italiano, soprattutto per chi si trova in condizioni di salute precarie.

La normativa vigente prevede infatti alcune agevolazioni per i lavoratori con disabilità riconosciuta, consentendo l’accesso alla pensione con requisiti di età e contributivi ridotti rispetto alle regole ordinarie. Queste misure sono fondamentali per garantire un sostegno economico a chi, a causa di problemi di salute, non può più proseguire l’attività lavorativa.

Le novità

Negli ultimi mesi, nonostante diverse proposte di riforma, la disciplina della pensione di vecchiaia anticipata per invalidità è rimasta sostanzialmente invariata, confermando i limiti di età e contributivi per poter accedere al trattamento.

Chi lavora nel settore privato e ha ottenuto il riconoscimento di invalidità dall’INPS pari o superiore all’80% può pensionarsi a partire dai 56 anni se donna, e dai 61 anni se uomo, con almeno 20 anni di contributi versati. Questi requisiti rappresentano un’eccezione rispetto ai criteri generali, che prevedono età più elevate.

Ti bastano 56 anni di età e 20 di contributi per andare in pensione

Cosa serve – reteriservealpiledrensi.tn.it

Il tema dell’invalidità civile continua a essere centrale nella procedura di accesso alla pensione anticipata. È importante sottolineare che il riconoscimento di invalidità civile non equivale automaticamente al diritto alla pensione: l’INPS effettua una valutazione specifica e la concessione del beneficio decorre in base alla data di accertamento dell’invalidità e al rispetto dei requisiti anagrafici e contributivi.

Requisiti per la pensione di vecchiaia anticipata per invalidità

La normativa attuale riguarda esclusivamente i lavoratori dipendenti del settore privato iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria e ai fondi di previdenza sostitutivi con contribuzione entro il 31 dicembre 1995. Non rientrano in questa disciplina i lavoratori autonomi e i dipendenti pubblici. Il requisito anagrafico è fissato a 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini, con un minimo contributivo di 20 anni.

La decorrenza della pensione avviene a partire dal primo giorno del mese successivo al superamento della finestra mobile di 12 mesi, che rappresenta il periodo di attesa previsto per l’entrata in vigore del beneficio dopo il raggiungimento dei requisiti. Questo meccanismo mira a regolare l’entrata in pensione per garantire una gestione sostenibile del sistema previdenziale.

Procedura per il riconoscimento e presentazione della domanda

Per accedere alla pensione anticipata per invalidità, il lavoratore deve presentare apposita domanda all’INPS. Successivamente, è prevista una visita medica da parte delle commissioni sanitarie dell’ente previdenziale, anche nel caso in cui sia già stato riconosciuto lo stato di invalidità civile. Tale visita costituisce un passaggio obbligato per la valutazione del diritto al trattamento pensionistico.

Nel caso in cui l’INPS accerti che l’invalidità esisteva antecedentemente al raggiungimento dell’età minima prevista, la pensione decorre dal giorno in cui si compie l’età. Se invece l’invalidità viene accertata successivamente, il diritto decorre dalla data del riconoscimento ufficiale.

Per agevolare l’iter burocratico e garantire una corretta valutazione della propria posizione, è consigliabile rivolgersi a un patronato, che offre assistenza nella compilazione e nell’invio telematico della domanda, oltre a fornire consulenze personalizzate sulla situazione contributiva e sui diritti previdenziali.

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