Scopri i metodi per conservare i limoni tutto l’anno: ghiaccio, fette surgelate e marmellata di bucce.
Il limone è uno degli ingredienti più presenti nelle cucine italiane, apprezzato per il suo gusto deciso, la versatilità e le proprietà benefiche. Si usa nel condimento di insalate, su pesce, carne, nei dolci e perfino per aromatizzare l’acqua. Ogni sua parte può essere valorizzata: scorza, succo, buccia e polpa trovano spazio in ricette di ogni tipo. Eppure, capita spesso di lasciarlo seccare nel cassetto del frigo o di dimenticarlo sul tavolo fino a quando non è più utilizzabile. Per evitare sprechi, esistono metodi semplici e casalinghi che permettono di conservare i limoni per mesi, mantenendo aroma e freschezza. Ma prima di tutto, serve una buona pulizia.
Come pulire correttamente i limoni prima della conservazione
La maggior parte dei limoni che troviamo in commercio subisce trattamenti estetici per renderli più appetibili alla vista. La buccia viene spesso lucidata con cere che ne esaltano il colore e la brillantezza, ma che possono interferire con la conservazione e con l’uso alimentare. Per questo motivo, prima di congelare o cucinare i limoni, è importante rimuovere ogni residuo superficiale. Il metodo più efficace è lasciarli in ammollo per qualche minuto in acqua calda, in modo da ammorbidire la patina cerosa. Poi si asciugano accuratamente con un panno pulito, strofinando leggermente la buccia per eliminare le impurità. Solo dopo questa fase si può procedere con uno dei tre metodi principali per conservarli.

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Il primo sistema è la surgelazione a fette. Dopo la pulizia, si tagliano i limoni a rondelle di medio spessore, si dispongono ben separate su una teglia ricoperta da carta forno e si mettono in freezer. Una volta indurite, le fette vengono raccolte in sacchetti da congelamento e conservate nel congelatore. Questo consente di prelevare una o due fette alla volta, da usare per tè, infusi, cocktail o per insaporire piatti caldi. Il sapore resta intenso e la consistenza, dopo qualche minuto a temperatura ambiente, è simile a quella del prodotto fresco.
Dal succo ai cubetti ghiacciati fino alla marmellata con le bucce
Il secondo metodo è ancora più veloce: consiste nel spremere il succo dei limoni e versarlo all’interno di vaschette per il ghiaccio. Una volta congelati, i cubetti di succo di limone si possono trasferire in sacchetti e utilizzare all’occorrenza. È un sistema comodo soprattutto per chi usa spesso il limone nelle bevande, come acqua aromatizzata, tè o cocktail, ma funziona anche nelle preparazioni salate. I cubetti si sciolgono in pochi secondi e conservano tutto il profumo originario.
Il terzo sistema, meno conosciuto ma molto apprezzato da chi ama sperimentare, è quello che permette di riciclare le bucce per ottenere una marmellata aromatica. Si parte dalla raccolta delle bucce di circa 6–8 limoni, che vanno prima congelate per alcuni giorni. Una volta pronte, si immergono in acqua bollente per qualche minuto, così da eliminare l’amaro tipico degli oli essenziali della buccia. Dopo questa operazione, si lasciano in ammollo in acqua fredda per tutta la notte. Il giorno successivo, si scolano, si pesa il contenuto e si aggiunge zucchero in quantità pari al peso delle bucce. Si cuoce tutto a fuoco basso per almeno un’ora, mescolando con regolarità. La marmellata è pronta quando raggiunge una consistenza densa e traslucida. Si conserva in vasetti sterilizzati e può essere usata per guarnire crostate, farcire biscotti o accompagnare formaggi stagionati.
Con questi tre metodi, il limone diventa un ingrediente sempre disponibile, evitando sprechi e permettendo di sfruttarne ogni parte, anche quando non è stagione. Una buona abitudine da mantenere, specie se si acquistano limoni biologici o coltivati localmente.
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