Esselunga e la provenienza del pesce: quello che c’è scritto in etichetta può sorprendere. Origini e controlli che pochi conoscono davvero.
Quando acquistiamo pesce al supermercato, spesso ci limitiamo a valutarne l’aspetto, il prezzo o la freschezza apparente. Raramente ci soffermiamo su un dettaglio fondamentale: la provenienza. Eppure è proprio da lì che passa gran parte della qualità e della sicurezza di ciò che portiamo in tavola. Nel caso di una delle catene più diffuse in Italia, la risposta può risultare meno scontata di quanto si pensi.
La tracciabilità dei prodotti ittici è oggi un requisito obbligatorio, ma non sempre le informazioni vengono lette o comprese fino in fondo. Sapere da dove arriva il pesce significa anche conoscere il contesto ambientale, i metodi di pesca o allevamento e i potenziali rischi per la salute. Ed è proprio su questo punto che emergono dati interessanti.
Cosa indicano davvero le etichette del pesce Esselunga
Ogni prodotto ittico venduto nei supermercati riporta indicazioni precise: zona di pesca, metodo di cattura o allevamento e stato del prodotto. Esselunga sottolinea che il pesce presente nei suoi banchi è fresco e non decongelato, un elemento che per molti consumatori rappresenta una garanzia importante.
La maggior parte del pescato proviene da mari italiani, in particolare dal Mar Tirreno e dalle acque che bagnano la Toscana. Una scelta che privilegia la filiera corta e consente tempi di trasporto ridotti, con benefici evidenti sulla qualità finale del prodotto.
Non tutto il pesce, però, arriva dall’Italia. Alcune specie seguono rotte ben più lunghe. Il salmone, ad esempio, proviene prevalentemente dalla Norvegia, uno dei principali Paesi produttori a livello mondiale. Il merluzzo, invece, arriva dai mari del Nord e dal Baltico, zone storicamente legate a questo tipo di pesca.

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Per altri prodotti, come le tartare di tonno, salmone e gambero rosso, la provenienza torna ad essere nazionale. In questo caso il riferimento principale è Mazara del Vallo, uno dei poli più importanti della pesca italiana. Qui il pesce viene lavorato secondo protocolli rigorosi: subito dopo la cattura, viene congelato a temperature inferiori ai -60 gradi direttamente sulle navi, per garantire sicurezza e qualità. Questo processo consente di abbattere eventuali rischi sanitari, soprattutto per i prodotti destinati al consumo a crudo, sempre più richiesti dai consumatori.
Oggi non basta sapere da dove arriva il pesce, ma è fondamentale capire come viene pescato. La diminuzione delle risorse marine rende la pesca sostenibile un tema centrale. Esselunga, come altri operatori, segnala i prodotti certificati attraverso etichette riconosciute come MSC (Marine Stewardship Council) o Friend of the Sea. Queste certificazioni indicano pratiche che rispettano l’equilibrio degli ecosistemi marini e aiutano il consumatore a compiere scelte più consapevoli.
Esselunga, da dove proviene (davvero) il pesce: provenienza inaspettata - reteriservealpiledrensi.tn.it







