Assegno di incollocabilità 2026: cambia la tutela INAIL per chi non può tornare al lavoro, la nuova tutela per gli over 60.
Dal 2026 il sistema di tutela per i lavoratori colpiti da infortuni o malattie professionali compie un passo importante. L’assegno di incollocabilità INAIL, uno strumento spesso poco conosciuto ma fondamentale per chi non riesce più a rientrare nel mondo del lavoro. Cambia volto e amplia il proprio raggio d’azione. Una modifica che interviene in un momento delicato della vita delle persone coinvolte, quando il confine tra attività lavorativa e pensione si fa sempre più sottile.
Cosa cambia dal 2026 per l’assegno INAIL
Con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni, il limite di età per la corresponsione dell’assegno di incollocabilità viene innalzato da 65 a 67 anni. L’intervento allinea questa prestazione all’attuale età pensionabile prevista per la pensione di vecchiaia, evitando interruzioni improvvise del sostegno economico.
La modifica è stata ufficializzata dall’INAIL con una specifica circolare di dicembre 2025 e trova fondamento nel decreto-legge n. 159/2025. L’obiettivo è armonizzare le misure assistenziali con i cambiamenti demografici e previdenziali, offrendo una protezione più lunga a chi non ha possibilità concrete di reinserimento lavorativo.
Dal punto di vista pratico, l’assegno continuerà a essere erogato automaticamente fino al compimento dei 67 anni per tutti coloro che rientrano nei requisiti. Inoltre, viene riaperta la tutela anche per chi aveva perso il beneficio al raggiungimento dei 65 anni, rafforzando il principio di continuità assistenziale.

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L’assegno di incollocabilità è una prestazione economica riconosciuta dall’INAIL ai lavoratori già titolari di rendita per infortunio sul lavoro o malattia professionale. La funzione dell’assegno è quella di garantire un sostegno economico stabile e continuativo, evitando vuoti di reddito in una fase già complessa.
Per accedere all’assegno di incollocabilità nel 2026, è necessario rispettare precisi requisiti: l’età massima di 67 anni e deve essere riconosciuta l’impossibilità assoluta di collocazione lavorativa e un grado minimo di inabilità. L’importo dell’assegno, rivalutato annualmente in base all’inflazione, è attualmente pari a 308,23 euro mensili. Anche in futuro potrà essere aggiornato per preservarne il potere d’acquisto.
Per gli eventi avvenuti fino al 31 dicembre 2006, è richiesto un grado di inabilità non inferiore al 34%. Per gli eventi successivi al 1° gennaio 2007, è invece necessario un danno biologico superiore al 20%.
La riforma lascia inoltre aperta la possibilità di ulteriori adeguamenti, qualora l’età pensionabile dovesse aumentare ancora. Così si delinea un sistema più flessibile e coerente, pensato per accompagnare fino alla pensione le persone segnate da eventi invalidanti, che non possono più contare sul lavoro come fonte di reddito.
Assegno di incollocabilità 2026: la nuova rendita INAIL che ti tutela fino ai 67 anni - reteriservealpiledrensi.tn.it






