Dal 1° gennaio 2026 l’Agenzia delle Entrate rivoluziona i controlli fiscali in Italia, introducendo un sistema altamente tecnologico.
Questa nuova strategia abbandona i tradizionali controlli estesi per adottare un modello basato su algoritmi sofisticati, capaci di analizzare grandi volumi di dati e individuare le situazioni a maggior rischio di irregolarità, concentrando così le risorse solo sui profili più esposti.
Il cuore della trasformazione è un avanzato sistema di analisi automatizzata che incrocia diverse fonti informative: dichiarazioni fiscali, fatture elettroniche, flussi finanziari e dati storici del contribuente. Non si tratta più di controlli casuali o a campione, ma di accertamenti mirati che scattano solo in presenza di anomalie evidenti o comportamenti fiscali incoerenti rispetto ai parametri di settore, all’area geografica o alla struttura dell’attività economica.
L’algoritmo costruisce un vero e proprio profilo economico del contribuente, confrontandolo con i benchmark statistici di riferimento. Quando emergono scostamenti significativi, il rischio di essere sottoposti a controllo aumenta sensibilmente. Questa modalità di selezione intelligente promette di ridurre drasticamente i controlli inutili, migliorando l’efficacia dell’intervento fiscale.
Gli Indici sintetici di affidabilità (ISA): la chiave per ridurre il rischio di accertamenti
Un ruolo centrale nel nuovo sistema continua a essere svolto dagli Indici sintetici di affidabilità (ISA), introdotti dall’Agenzia delle Entrate per incentivare la correttezza fiscale. Questi indici misurano con metodi statistico-economici la coerenza e la regolarità della gestione fiscale di imprese, professionisti e lavoratori autonomi.
Un punteggio ISA elevato rappresenta un segnale di affidabilità e riduce in modo automatico l’esposizione ai controlli, mentre valori bassi costituiscono un campanello d’allarme per le autorità fiscali. Particolare attenzione viene riservata ai contribuenti che presentano ISA deboli associati a importanti scostamenti nei ricavi o incongruenze nei costi dichiarati, situazioni che innescano automaticamente l’attenzione dell’Agenzia.

Lettere di compliance e concordato biennale: i nuovi strumenti di dialogo e prevenzione- reteriservealpiledrensi.tn.it
Prima di procedere con un accertamento formale, il sistema privilegia la fase di dialogo con il contribuente attraverso le cosiddette lettere di compliance. Questi avvisi segnalano eventuali anomalie e offrono la possibilità di fornire chiarimenti o correggere la posizione. Ignorare queste comunicazioni, però, è un errore grave: il mancato riscontro viene interpretato come un comportamento negativo e aumenta considerevolmente la probabilità di essere sottoposti a controlli più approfonditi nel 2026.
Un altro elemento rilevante è l’adesione al concordato preventivo biennale, un accordo che consente al contribuente di concordare anticipatamente la base imponibile per due anni. Chi sceglie questa strada beneficia di una maggiore certezza fiscale e, in cambio, ottiene una riduzione significativa del rischio di controlli. Al contrario, chi non aderisce al concordato e presenta indicatori di rischio viene considerato un soggetto più vulnerabile dal punto di vista fiscale.
Chi sarà maggiormente sotto la lente d’ingrandimento dal 2026?
Nel nuovo scenario, sono più facilmente nel mirino dell’Agenzia delle Entrate i contribuenti che:
- Dichiara ricavi incoerenti rispetto ai parametri di settore;
- Presentano sistematicamente ISA bassi;
- Ignorano le lettere di compliance inviate dall’Amministrazione;
- Manifestano comportamenti fiscali discontinui o anomali nel tempo.
Dal 2026, quindi, la differenza non sarà più solo quanto si paga, ma come ci si comporta con il Fisco. La coerenza e la correttezza diventano elementi strategici per evitare accertamenti onerosi.
L’entrata in funzione del sistema algoritmico rappresenta un cambio radicale nella filosofia dei controlli fiscali: meno verifiche casuali, più selezione intelligente e mirata. Il nuovo modello pone al centro la compliance, intesa non più come un semplice obbligo da rispettare, ma come una scelta consapevole e strategica per la gestione fiscale di professionisti e partite IVA.
In questo contesto, la parola d’ordine per i contribuenti è coerenza: mantenere comportamenti fiscali trasparenti e conformi alle norme sarà fondamentale per non incorrere in controlli e per beneficiare di eventuali premi di affidabilità.
La rivoluzione digitale nei controlli fiscali: come funziona il nuovo sistema(Fonte_Facebook:agenziadelleentrate)






