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730, se hai sbagliato devi assolutamente utilizzare la tecnica dell’esperto: come correggere per non perdere tutto

Il contribuente può ancora correggere eventuali errori o omissioni rilevati dopo tale data grazie a strumenti normativi come il ravvedimento operosoCorrezione degli errori e sanzioni aggiornate (www.reteriservealpiledrensi.tn.it)

La stagione della dichiarazione dei redditi 2025 si è ufficialmente conclusa lo scorso 31 ottobre, termine ultimo per la presentazione.

Il contribuente può ancora correggere eventuali errori o omissioni rilevati dopo tale data grazie a strumenti normativi come il ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare la propria posizione fiscale evitando sanzioni più gravose. Le novità introdotte dalla riforma fiscale del 1° settembre 2024, con il Decreto Legislativo n. 84/2024, hanno ridefinito le modalità e i costi delle sanzioni, rendendo particolarmente importante conoscere le procedure aggiornate per la correzione della dichiarazione.

Accorgersi di un errore nella dichiarazione dei redditi dopo la scadenza non preclude la possibilità di mettersi in regola, ma impone di considerare le sanzioni previste dalla normativa attuale. La riforma fiscale del 2024 ha fissato la sanzione base per dichiarazione infedele al 70% delle imposte non versate, con un minimo di 150 euro. Tuttavia, se la correzione avviene spontaneamente, cioè prima che l’Agenzia delle Entrate avvii controlli formali o accertamenti, la sanzione si riduce al 50% dell’imposta dovuta.

Il vantaggio più significativo è rappresentato dal ravvedimento operoso, che consente di ridurre ulteriormente la sanzione fino a un ottavo dell’importo previsto. Ad esempio, per un’imposta non versata di 1.000 euro, la sanzione base è di 700 euro, ma con la correzione spontanea scende a 500 euro e, grazie al ravvedimento, può ridursi a soli 62,50 euro, a cui si aggiungono gli interessi legali per il ritardato pagamento.

La regolarizzazione deve essere effettuata entro il termine di cinque anni dalla presentazione della dichiarazione originaria, che per le dichiarazioni presentate nel 2025 equivale al 31 dicembre 2030. Questo lasso di tempo consente ai contribuenti di intervenire anche a distanza di tempo, evitando così sanzioni più pesanti e controlli approfonditi.

Procedura per la presentazione della dichiarazione integrativa

Per correggere gli errori nella dichiarazione dei redditi, il contribuente deve presentare il Modello Redditi Integrativo esclusivamente in modalità telematica. La compilazione deve essere completa, includendo tutti i dati corretti e integrativi, non solo quelli modificati, e deve essere indicata nel frontespizio la casella “Dichiarazione integrativa” con il codice 1.

L’invio può essere effettuato tramite:
– il portale online dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando SPID, CIE o CNS;
– un CAF o un professionista abilitato, soluzione consigliata per evitare ulteriori errori.

È importante sottolineare che la presentazione della dichiarazione integrativa non blocca le operazioni già avviate, come ritenute o rimborsi basati sulla dichiarazione originaria. Pertanto, è necessario monitorare attentamente gli esiti e assicurarsi che la nuova dichiarazione sia stata correttamente trasmessa.

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Modalità di pagamento di imposte, interessi e sanzioni – reteriservealpiledrensi.tn.it

In caso di maggiori imposte dovute emerse dalla dichiarazione integrativa, il contribuente deve procedere immediatamente al pagamento tramite il Modello F24, includendo:
– l’imposta dovuta;
– gli interessi calcolati al tasso legale con maturazione giornaliera;
– la sanzione ridotta calcolata secondo le regole del ravvedimento operoso.

Il pagamento è obbligatorio in modalità telematica per i titolari di partita IVA, mentre alcuni contribuenti privati possono ancora utilizzare il canale cartaceo. I codici tributo principali da utilizzare sono:
– 4033 per il saldo IRPEF;
– 8901 per la sanzione ridotta sull’IRPEF;
– 8911 per le sanzioni relative alle violazioni tributarie.

Il versamento non può essere rateizzato e deve essere effettuato tempestivamente per usufruire della riduzione delle sanzioni.

Strumenti e consigli per evitare nuovi errori

Per prevenire ulteriori errori nella dichiarazione, è fondamentale:
– verificare scrupolosamente i dati inseriti, confrontandoli con la documentazione originale;
– utilizzare i servizi online dell’Agenzia delle Entrate che permettono di importare i dati del 730 precompilato, modificando solo i quadri errati;
– indicare correttamente il tipo di dichiarazione integrativa, barrando la casella apposita e inserendo il codice corretto;
– effettuare tempestivamente il pagamento di eventuali maggiori imposte.

Per agevolare i contribuenti più in difficoltà, restano disponibili servizi come il Modello 730 online di GruppoPiù, che consente di caricare i documenti digitalmente e di ricevere la dichiarazione elaborata da professionisti, riducendo così il rischio di errori e ritardi.

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